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RASSEGNA STAMPA

La consapevolezza della sostenibilità.

La consapevolezza della sostenibilità

di Alessandro Fusellato, amministratore delegato di Grant Thornton Consultants

La sostenibilità è causa diretta della crescente consapevolezza che l’impatto delle attività economiche dell’uomo sul pianeta sta alimentando un circolo degenerativo.

Perché un'organizzazione sia sostenibile è necessario che disponga di strategie, indicatori e piani di lavoro specifici in grado di generare benessere economico, sociale e ambientale per tutti i suoi stakeholders.

La sostenibilità, nelle organizzazioni, non può essere solo una tattica per migliorare la reputazione aziendale, deve anzi essere considerata come una strategia sistemica volta al cambiamento dei modelli di business e dei processi.

La rigidità degli attuali modelli di business va progressivamente resa più flessibile, attraverso l’elaborazione di una nuova filosofia aziendale che approcci in modo dinamico le tematiche ESG. Al riguardo, la governance ha il compito di farsi portatrice di un nuovo paradigma di sviluppo, formulando strategie aziendali altrettanto dinamiche ed aperte a cambiamenti radicali, che si facciano carico delle interdipendenze tra i vari fenomeni.

Le aziende e le organizzazioni hanno un ruolo fondamentale per trasferire questa consapevolezza: per farlo devono spiegare agli stakeholders quali pratiche sostenibili adottano, e assumere l’impegno di promuovere la sostenibilità come paradigma, come aspirazione, come cultura, come unico modello di sviluppo possibile per il futuro. Essere dunque motori della sostenibilità nella comunità in cui operano, azionando un circolo virtuoso che porti le persone a far propria tale consapevolezza.

 

L’approccio top-down, in cui il board rende proprie le tematiche ESG e assume l’onere di trasmettere le conoscenze, gli impatti, i target e i processi correlati a questo nuovo paradigma ai collaboratori così come agli stakeholders, è la best practices più utilizzata, che ha prodotto peraltro ottimi risultati.

Oltre ad una progressiva integrazione nella strategia dell’azienda: le tematiche ESG andranno analizzate anche sotto il profilo dei rischi.

Si prenda, ad esempio, il rischio climatico, che necessita – a causa dell’incertezza delle previsione – una gestione consapevole dei rischi, con la conseguente elaborazione di strategie flessibili.

 

Spesso si confonde il conseguimento di una qualsiasi certificazione di sostenibilità o la rispondenza alla compliance, per “modello sostenibile”. Tale approccio rischia di essere parziale e incompleto: gran parte dei rating, infatti, non prendono in considerazione tutti i rischi possibili. Si pensi al rischio pandemico che è stato introdotto nei sistemi solo nel 2019, al rischio bellico (si pensi all’attuale conflitto Russia-Ucraina), o al rischio ambientale quando basato sulla semplice geolocalizzazione dell’azienda senza la costruzione di uno scenario specifico e completo.

 

È necessario invece, anche su questi punti, condurre delle indagini complete e specifiche. In questo modo, la sostenibilità si trasforma da costo ad opportunità e investimento nel medio e lungo termine.

La parola chiave che sostiene questo motore del cambiamento è “innovazione”: la tecnologia, le metodologie innovative e flessibili sono, infatti, il fulcro della sostenibilità.

L’innovazione tecnologica, ad esempio, ha un grande potenziale e, quando si tratta di ridurre l'impatto delle attività più dannose per l’ambiente come il consumo di energia e le emissioni di gas serra, è un driver centrale.

Perché ciò sia possibile è necessario, come già accennato, investire nella capacità dell’azienda di raccogliere informazioni, per poter poi elaborare un piano per definire e creare strutture che permettano di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e competere, in questo modo, in un ambiente sempre più complesso.

In questo modo, si riescono a perseguire contemporaneamente gli obiettivi propri dell’azienda, tra cui in primo luogo la generazione di valore, con il più generale scopo della salvaguardia del pianeta, nell’interesse primario di poterlo consegnare indenne alle prossime generazioni.