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Private equity, l'opportunità delle imprese italiane

Gianluca De Margheriti
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Una grande opportunità per le imprese è rappresentata dal private equity.

A testimoniarlo sono la costante crescita delle operazioni concluse in Italia nell’ultimo decennio passando da 20 nel 2011 a 165 registrate nel 2021, con un controvalore investito pari a circa 8 volte di quello che si registrava appena 10 anni fa, che ha superato gli 11 miliardi di euro. I dati che l’Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt (AIFI) sono la dimostrazione che gli investitori guardano alle imprese del nostro paese con crescente attenzione, con un interesse anche maggiore rispetto ad altri paesi europei.

Gli investitori italiani e stranieri vedono nel nostro sistema imprenditoriale potenzialità legate a processi di aggregazione per aumentare la dimensione e competitività delle aziende, e attraverso processi di internazionalizzazione non ancora avviati o non ancora sfruttati appieno rispetto alla potenzialità dei prodotti e servizi che le nostre aziende sono capaci di creare ed esportare su molti altri mercati e tipologie di consumatori. Oggi accanto alle risorse finanziare che questi investitori riescono ad esprimere attraverso le operazioni concluse, si affiancano in modo sempre più concreto le risorse stanziate nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR), che costituiscono una opportunità per l’Italia e le aziende. Come queste due diverse fonti di supporto possono essere tra loro integrate ed essere messe al servizio delle aziende?

Sappiamo che il PNNR sarà legato a progetti in specifici settori che gioveranno di conseguenza dei maggiori impatti quali ad esempio quello delle infrastrutture, dei processi di digitalizzazione, dell’energia, solo per citarne alcuni. Questi stessi settori saranno probabilmente quelli sui quali gli investitori focalizzeranno il loro interesse ed indirizzeranno maggiormente le loro risorse creando un effetto amplificativo per le imprese. Più che mai l’apertura delle aziende di medie dimensioni al mondo degli investitori può diventare in questo momento essenziale per la crescita e valorizzazione delle migliori realtà territoriali, per creare nuova occupazione di qualità. Il processo, anche culturale, delle organizzazioni verso il cambiamento dimostrato dal crescente numero di operazioni dell’ultimo decennio va più supportato ed alimentato nei prossimi mesi.

I network internazionali e locali possono affiancare gli imprenditori e i manager di organizzazioni ad alto potenziale, a volte inespresso, attraverso un’ulteriore trasformazione delle strutture societarie, adottando regole di governance all’avanguardia, al fine di renderle più attrattive agli investitori.

Tra i fattori di successo: la promozione di una cultura imprenditoriale capace di interpretare il dinamismo dei tempi e le reali opportunità che posso scaturire aprendo il capitale delle imprese familiari al private equity, una leadership con visione e voglia di cogliere le trasformazioni innovative delle tecnologie digitali oltre che dei nuovi strumenti per incrementare le risorse finanziarie e nella raccolta di capitali.