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Le assicurazioni italiane e la comunicazione finanziaria ESG

Luca D'Onofrio
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Grant Thornton ESG assicurazioni
Analisi del gruppo Ria Grant Thornton e confronto con benchmark del mercato tedesco. In collaborazione con Zielke Consult.
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Quali sono gli impatti ESG nel settore assicurativo? Come si stanno organizzando le assicurazioni italiane per affrontare le novità normative? Come si presentano le assicurazioni italiane nel contesto europeo? Esiste un ritardo del settore assicurativo italiano rispetto ai competitor europei? Queste sono alcune delle domande che gli esperti del settore assicurativo si pongono negli ultimi mesi e alle quali è difficile dare una risposta oggettiva.

Anche noi del team Insurance del gruppo Ria Grant Thornton abbiamo la stessa curiosità e per cercare una risposta a queste domande abbiamo individuato un approccio metodologico e un possibile benchmark grazie all’esclusiva partnership con una società tedesca specializzata nell’analisi della comunicazione finanziaria ESG del settore assicurativo, la Zielke Consult.

Alla luce dell’esperienza pluriennale della Zielke Consult nell’analisi e misurazione dei KPI ESG nel settore assicurativo, abbiamo deciso di applicare la stessa metodologia ai gruppi assicurativi italiani permettendoci di valutare e classificare le performance ESG di un campione di compagnie assicurative italiane. Il campione analizzato include i seguenti gruppi/compagnie  assicurativi italiani: UnipolSai, Generali, Vittoria Assicurazioni, SACE, Reale Mutua, Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Mediolanum e Credem Vita. Al fine di realizzare un'analisi approfondita, sono stati presi come oggetto di analisi sia i rapporti di sostenibilità che i rapporti SFCR di ciascuna di queste entità.

La metodologia

La metodologia si articola in tre parti principali: la prima riguarda il punteggio ambientale, per il quale le compagnie vengono valutate in base alle loro azioni concrete volte a ridurre le emissioni, alla proporzione di elettricità verde utilizzata e alle loro emissioni totali di CO2, suddivise in Scope 1, Scope 2 e Scope 3. Successivamente viene osservata l'integrazione delle considerazioni ESG all’interno dei processi e delle politiche di investimento e, infine, l'integrazione dei principi ESG nei prodotti assicurativi non vita.

I risultati 

Punteggio dimensione ambientale

È stato rilevato che, per quanto concerne le iniziative per ridurre le emissioni di CO2, la maggior parte delle compagnie nel campione considerato ha dimostrato di utilizzare energia da fonti rinnovabili in una percentuale sempre superiore al 50%, sebbene permanga margine di miglioramento, specialmente per quanto riguarda la quota di investimenti dedicata alla costruzione di impianti fotovoltaici. Nell'ambito dell'Integrazione ESG nella Politica di Investimento, le compagnie esaminate non hanno fornito una descrizione chiara, in particolare per aree quali il best in class, l'engagement e il voting (sotto componenti della politica di investimento relative ad investimenti in società ad alto rating ESG), che necessitano di maggiore attenzione. In merito all'integrazione degli ESG nei prodotti assicurativi non vita, le compagnie analizzate hanno mostrato risultati notevoli, con sette di esse che hanno raggiunto il punteggio massimo. Per esempio, un gruppo assicurativo italiano propone diverse polizze incentrate sulla sostenibilità, tra cui: polizze per veicoli elettrici e ibridi, polizze che affrontano specifiche questioni ambientali, coperture per rischi legati alla produzione di energia rinnovabile e polizze anti-inquinamento che coprono i costi di interventi urgenti. 

 

Punteggio dimensione sociale 

Il punteggio relativo alla dimensione sociale viene determinato analizzando diversi fattori: la presenza femminile in posizioni di leadership, l'inclusione lavorativa dei dipendenti con disabilità, i benefit offerti alle famiglie dei collaboratori, il grado di soddisfazione dei clienti misurato attraverso il Net Promoter Score (relativo alla misurazione di soddisfazione dei clienti), l'attenzione alla salute dei dipendenti e le iniziative sociali promosse per ciascun lavoratore. Questo segmento della metodologia indaga su come le compagnie assicurative gestiscono le relazioni con i loro stakeholder e il contributo apportato al benessere collettivo.

È stata rilevata, nella maggior parte delle compagnie esaminate, una carenza di trasparenza riguardante la presenza femminile nei ruoli dirigenziali, specialmente al terzo e quarto  livello della gerarchia aziendale. Merita ulteriore attenzione l'aspetto dell'inclusione, in particolare per quanto concerne i dati relativi ai dipendenti con disabilità. D'altro canto, si è osservato che le aziende hanno sostenuto iniziative di donazione, sebbene la ripartizione specifica dei fondi e i destinatari necessitino di maggiore chiarezza per assicurare la piena attribuzione dei punti. In nota positiva, emerge che gli assicuratori presi in analisi hanno attribuito notevole importanza ai servizi di supporto alla famiglia e alla gestione della salute, guadagnando eccellenti valutazioni in queste aree.

 

Punteggio di governance

Il punteggio di governance prende in considerazione la responsabilità verso la sostenibilità, dove abbiamo analizzato e calcolato la quota parte dei government bond per le compagnie che adottano la formula standard e la quota dei corporate bond per quelle che utilizzano il modello interno e il Solvency Ratio che deve mantenersi entro i limiti tra il 125% e il 350% per ottenere il punteggio massimo. In aggiunta, si è notato che, per quanto riguarda la formulazione della strategia di sostenibilità, la maggior parte degli assicuratori ha ottenuto il massimo dei punti in quanto avevano formulato la strategia con precisione riguardo diverse aree dell'azienda, come la gestione del rischio, gli investimenti e la strategia aziendale. 

E’ stata posta una particolare attenzione alla valutazione della Governance da parte degli investitori, alla luce del fatto che prende in considerazione la qualità e l'affidabilità delle informazioni fornite dalla direzione, e che assume un ruolo fondamentale nelle priorità delle scelte di investimento. Un elevato standard di governance contribuisce infatti, ad aumentare la fiducia nelle informazioni diffuse dall'azienda e nella sua capacità di realizzare gli obiettivi prefissati. Pertanto, un'azienda che dimostra una solida performance in termini di governance tende generalmente a ottenere valutazioni più positive anche negli ambiti legati alla sostenibilità ambientale e sociale. 

 

Il campione tedesco usato per la costruzione di questo grafico comprende: Allianz Group, Munich Re, Talanx Group, R+V Konzern, Debeka, Generali Group, AXA, Huk-Coburg, Zurich Insurance Group. 

 

A seguito dell’applicazione della metodologia della Zielke Consult nell’elaborazione  del benchmark italiano per il settore assicurativo, sono stati calcolati i risultati medi per il campione esaminato

  • 2,1 per l'Ambiente
  • 2,8 per il Sociale 
  • 3,8 per la Governance

Questi dati sono stati successivamente confrontati con i punteggi medi delle controparti tedesche, composte da un campione di 48 gruppi/compagnie valutate dalla Zielke Consult con la stessa metodologia, che ammontano a 

  • 2,8 per l'Ambiente
  • 2,9 per il Sociale 
  • 3,9 per la Governance

 

Considerazioni finali 

I risultati comparativi tra i principali gruppi delle due aree geografiche rilevano risultati migliori per le compagnie tedesche, soprattutto nell'ambito ambientale. Tale distinzione risiede principalmente nell'investimento più marcato degli assicuratori tedeschi in soluzioni sostenibili come pannelli solari e impianti fotovoltaici. Inoltre, è emerso che il 79,5% delle controparti tedesche ha fornito descrizioni dettagliate riguardo le iniziative intraprese per la riduzione delle emissioni di CO2, contribuendo significativamente al miglioramento dei loro punteggi ambientali totali.

Nel settore sociale, gli assicuratori tedeschi hanno mostrato prestazioni leggermente superiori a quelle italiane. Tuttavia, sia nel campione italiano che in quello tedesco, è stata evidenziata la necessità di focalizzarsi maggiormente sull'inclusione, specialmente per quanto concerne la quota di dipendenti disabili e la proporzione di donne in posizioni di leadership.

Per quanto riguarda la Governance, entrambi i campioni hanno evidenziato solidi Solvency II Ratios, riflettendo una buona trasparenza e contribuendo a un innalzamento dei punteggi complessivi nella valutazione del rapporto SFIn conclusione, il settore assicurativo italiano, pur non raggiungendo i livelli di eccellenza delle maggiori società assicurative tedesche mostra di aver intrapreso il processo di attenzione e disclosure nei temi ESG.

 

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*La pubblicazione dell’intero report sarà disponibile dal 15 aprile 2024.