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Le assicurazioni italiane e la comunicazione finanziaria ESG

Luca D'Onofrio
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Grant Thornton ESG assicurazioni
Analisi del gruppo Ria Grant Thornton e confronto con benchmark del mercato tedesco. In collaborazione con Zielke Consult.
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Quali sono oggi gli impatti ESG nel settore assicurativo? Come si stanno organizzando le compagnie italiane per rispondere ai cambiamenti normativi e alle crescenti aspettative del mercato? Qual è la loro posizione nel contesto europeo?

Sono queste le domande che continuano ad alimentare il dibattito tra gli operatori del settore assicurativo. In un contesto caratterizzato da un’attenzione crescente ai temi ESG, da obblighi di rendicontazione in continua evoluzione e da aspettative sempre più elevate da parte degli investitori, non è sempre semplice ottenere una visione oggettiva e comparabile.

Anche quest’anno, il team Insurance di Grant Thornton Italy ha condotto un’analisi approfondita di benchmark ESG per far luce sul posizionamento delle compagnie assicurative italiane. Grazie alla nostra collaborazione esclusiva con la società tedesca Zielke Research Consult, da anni specializzata nella valutazione della comunicazione finanziaria ESG nel settore assicurativo, abbiamo applicato la sua metodologia a un campione rappresentativo di compagnie assicurative italiane.

L’analisi di quest’anno—basata sulla rendicontazione 2023—ha preso in esame lo stesso campione di nove gruppi/compagnie assicurative dell’anno precedente: UnipolSai, Generali, Vittoria Assicurazioni, SACE, Reale Mutua, Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Mediolanum e Credem Vita.

Per garantire una valutazione solida e confrontabile, sono stati analizzati sia i Bilanci di Sostenibilità sia i Report SFCR (Solvency and Financial Condition Report) di ciascun soggetto.

La metodologia

La metodologia si articola in tre parti principali:

La prima riguarda il punteggio ambientale, che comprende la valutazione delle azioni concrete messe in atto dalle compagnie per la riduzione delle emissioni, della quota di elettricità da fonti rinnovabili utilizzata e delle emissioni complessive di CO₂ (Scope 1, 2 e 3). Comprende inoltre, l’integrazione dei fattori ESG nelle politiche di investimento e l’applicazione dei principi ESG nei prodotti assicurativi danni, riflettendo il contributo complessivo della compagnia alla sostenibilità ambientale.

I risultati

Punteggio dimensione ambientale

L’analisi di quest’anno evidenzia una costante attenzione da parte delle compagnie assicurative alla performance ambientale, in particolare all’utilizzo di energia rinnovabile, con molte realtà che riportano una quota elevata di consumo da fonti verdi. Sebbene siano sempre più menzionate misure di efficientamento energetico e progetti fotovoltaici, il livello di attuazione risulta ancora disomogeneo e permane un margine di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda l’adozione di interventi concreti su larga scala. 

Per quanto riguarda l’integrazione dei criteri ESG nelle politiche di investimento, la maggior parte delle compagnie ha mostrato buone performance, in particolare per quanto riguarda gli investimenti tematici sostenibili, come i green bond o i fondi allineati alla tassonomia europea, l’approccio “Best in Class”, e le strategie di Esclusione. Queste ultime riflettono una crescente consapevolezza e responsabilità, con molte compagnie che dichiarano chiaramente di escludere investimenti in settori come il carbone, o in società responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e degli standard ambientali.

L’integrazione dei principi ESG nei prodotti assicurativi danni resta un ambito in cui alcune compagnie si distinguono, in particolare attraverso offerte che supportano la transizione ecologica, come coperture per impianti da fonti rinnovabili o per veicoli a basso impatto ambientale.

 

Punteggio dimensione sociale

Il punteggio relativo alla dimensione sociale viene determinato analizzando diversi criteri: la presenza di donne in posizioni manageriali, l’inclusione lavorativa dei dipendenti con disabilità, i benefit a favore della famiglia, le iniziative di gestione della salute, la soddisfazione dei clienti—misurata tramite il Net Promoter Score—e le iniziative sociali promosse. Questa sezione della metodologia riflette la capacità delle compagnie assicurative di gestire le relazioni con i propri stakeholder, in particolare con i dipendenti e la collettività.

Dall’analisi di quest’anno emerge che la presenza femminile nelle posizioni manageriali presenta ancora dati disomogenei: molte compagnie forniscono informazioni solo parziali, in particolare ai livelli manageriali intermedi e superiori. Anche l’aspetto dell’inclusione, in particolare riguardo ai dipendenti con disabilità, risulta ancora poco approfondito nella maggior parte del campione. 

Al contrario, le politiche di supporto alla famiglia e le iniziative di promozione della salute risultano generalmente ben sviluppate e comunicate in modo trasparente, contribuendo positivamente ai punteggi ottenuti. La maggior parte delle compagnie ha inoltre mostrato un impegno sociale attraverso iniziative di donazione; tuttavia, l’assenza di dettagli sui beneficiari e sugli importi ha in diversi casi impedito l’assegnazione del punteggio massimo.

 

 

Punteggio di governance

Il punteggio relativo alla governance valuta l’attribuzione delle responsabilità ESG, la formulazione della strategia di sostenibilità e il livello di trasparenza del report SFCR.

Quest’anno, la maggior parte delle compagnie ha dimostrato di avere strutture solide, con ruoli ESG chiaramente definiti e strategie ben articolate in ambiti quali la gestione dei rischi, gli investimenti e le altre aree di business.

 

Il confronto con il 2022 evidenzia un miglioramento complessivo in tutte le dimensioni ESG. L’incremento più significativo riguarda l’ambito ambientale, grazie a una maggiore trasparenza e a un numero crescente di iniziative concrete, come l’adozione di misure di efficienza energetica e l’utilizzo di energia rinnovabile. La dimensione sociale risulta sostanzialmente stabile, con lievi progressi in ambito di welfare aziendale e coinvolgimento della clientela. La governance si conferma il principale punto di forza, a testimonianza di un impegno strutturato e continuo nella gestione della sostenibilità.

Il confronto del benchmark 2023 mostra che il campione italiano supera lievemente quello tedesco in tutte le dimensioni ESG. La differenza più rilevante si registra nell’ambito sociale, dove le compagnie italiane ottengono punteggi più alti, in particolare per quanto riguarda i servizi per la salute dei dipendenti e nel supporto alla famiglia. I punteggi relativi alla governance risultano solidi in entrambi i campioni, evidenziando un impegno condiviso nella gestione strutturata della sostenibilità.

A seguito dell’applicazione della metodologia di Zielke Consult per la redazione del benchmark italiano nel settore assicurativo, i risultati medi del campione italiano per l’anno 2023 sono stati:

  • a) 2,9 per l’Ambiente,
  • b) 2,8 per il Sociale,
  • c) 3,9 per la Governance.

Questi dati sono stati successivamente confrontati con un campione tedesco composto da 46 gruppi/compagnie, valutato con la stessa metodologia da Zielke Consult, i cui risultati medi sono stati:

  • a) 2,7 per l’Ambiente,
  • b) 2,5 per il Sociale,
  • c) 3,8 per la Governance.

Considerazioni finali

La Governance continua a rappresentare un elemento centrale nelle valutazioni degli investitori, poiché riflette l’affidabilità, la trasparenza e la qualità delle informazioni fornite dal management. Una struttura di governance solida è infatti considerata un presupposto essenziale per rafforzare la fiducia degli stakeholder e per garantire la credibilità degli obiettivi aziendali dichiarati. Le compagnie che dimostrano standard elevati in ambito di governance tendono a essere valutate positivamente anche nelle dimensioni ambientale e sociale. Il campione tedesco utilizzato per questo confronto comprende: Allianz Group, Munich Re, Talanx Group, R+V Versicherung, Debeka, Generali Group, AXA, Huk-Coburg e Zurich Insurance Group.

 

 

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